Il progetto “chi ha il primo sogno” nasce da e su un set fotografico. Adotta la tecnica di amplificazione delle narrazioni propria al Social Dreaming, nella dimensione introdotta da Gordon Lawrence come strumento di sviluppo del pensiero creativo e di accesso alla poesia.
La psicoterapeuta #ValentinaScarozza mi contatta per propormi di ritrarla, e conoscendone la ricchezza espressiva attraverso alcune foto che la ritraggono viste in precedenza, accetto con curiosità ed entusiasmo. A fotografarla sul set saremo io e #RiccardoVinci, e per la mia parte di lavoro propongo a Valentina di venire sul set portando tre sogni che lei associ all’esperienza che stiamo per fare. Non saranno utilizzati in quanto “sogni Valentina”, ma come sogni della narratrice Valentina nell’ingresso sul set. Un po’ come il primo sogno nella #SocialDreamingMatrix.
Ci incontriamo, e dopo aver concordato alcuni outfit che pensiamo possano essere comunque in linea con la ricerca fotografica a prescindere dall’esperienza di SD che propongo, cominciamo a scattare. Valentina porta un quaderno, che non aprirà, e racconta il sogno fatto nella notte precedente il nostro appuntamento.
Per me, offrirle la modalità della narrazione del sogno era la possibilità di amplificare, sia io che lei, mentre si fotografa, l’attesa narrativa del set, del nostro incontro, delle comuni riflessioni sul terreno dell’uso del tessuto onirico nei nostri lavori. In assoluta armonia con questo, Riccardo andava seguendo le tracce per lui oggetto di scatto e amplificazione, in una serie di ritratti.
Finito il set, per il quale Valentina aveva proposto nei giorni precedenti uno spunto per una o più foto da usare per il suo sito (variazioni espressive, con tecniche molto vicine a quelle che io spesso utilizzo), il mio lavoro di sviluppo, ancora in progress, ha generato una mappa di libere associazioni che ho trasformato in una amplificazione successiva, in camera chiara, degli scatti.
Sotto, alcune delle foto nate da questa esperienza, e l’idea, per ciò che mi riguarda, di pensare il Progetto come base per ulteriori sperimentazioni, a partire dalle Matrici di sogno sociale (SDM) e della richiesta di essere ritratti come parte della ricerca narrativa che si fa nei diversi momenti della nostra vita.
Come fotografa e come personal coach sono affascinata da ciò che potrebbe derivarne, e mi pongo in ascolto di “chi ha il primo sogno”. Spero che anche per Valentina, l’esperienza sia ricca di spunti e pratiche, nel suo ambito e nella sua ricerca.
Grazie a Valentina per il suo primo sogno e la sua amplificazione in posa e sul set, e a Riccardo per essere stato parte attiva, pur percorrendo il suo sentiero di “cattura” di scatto.
*Tutte le foto sono di Nerina Garofalo (c) con concessione d’uso per il web a Valentina Scarrozza. Per il loro utilizzo contattare l’autrice.
Sentirsi con le dita



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Allenamento sentimentale




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