Un delizioso, ironico, potente esordio alla regia

Si è svolta ieri sera, al cinema Farnese, la prima romana del film d’esordio di Anna Piscopo come regista.

Ambientato in una Catania marginale ma non retorica, montato con sapienza e anima da frequenti primissimi piani intensi e modernissimi, ricco di battute che non suonano retoriche, anzi sottolineano una libertà di confronto con stereotipi del vivere e viversi sia femminile sia di genere, “Mangia” è un film che ha una grazia sorprendente.

Pochi attori di professione e molti attori di strada, che si integrano con eleganza, musiche non invasive ma capaci di sottolineature potenti, il film mi ha regalato una sera di incanto, nel centro di Roma, con la felicità di rincontrare un’amica, la bravissima Roberta Amirante, e di vedere la brava regista circondata da moltissimo affetto presenze importanti, nel sociale quanto nella produzione e realizzazione cinematografica.

Mi soffermo su Roberta (Amirante), che ho ritrovato splendida, e capace con la regista di un pezzo di cinema che a me ha evocato il paradosso così caro al cinema di Sorrentino e una bellezza partenopea di cui salvo tutto il giorno di parole. Che bello che dalla dimensione delle carriere aziendali la mia amica si sia portata in una dimensione artistica che le è così naturale e congeniale.

Anna Piscopo è così divertente da chiederti quando si metterà a piangere, come nel film, di cui è anche protagonista. Una potenza tutta meridionale nel cogliere le complessità di genere e i vissuti a meridione.

Le auguro un futuro pieno di opere, sue, così autentiche.

Da fotografa, ho colto qualche momento che umanamente e intellettualmente mi ha spinta allo scatto: sopra tutte due.

Il sorriso che #AchilleOcchetto e sua moglie #AurelianaAlberici mi hanno rivolto mentre avevo ringraziato Occhetto per la ricchezza e il coraggio della sua politica. Un sorriso accompagnato da una dolcezza struggente, così caldo e immerso accanto a quello di Aureliana Alberici, aperto e accogliente, e mai distratto.

E poi, poco dopo, la gentilezza educatissima e quasi commossa con cui #Angelo Bonelli si avvicinato sorridendo all’anziano leader e Presidente, presentandosi (Buonasera, sono Bonelli), e scambiando con i due coniugi parole e sorrisi che ho scelto per discrezione di non ascoltare nonostante la breve distanza.

Che bello vedere educazione, grazia e gentilezza fra le persone che fanno e hanno fatto la sinistra. Molti giovani politici avrebbero tanto da imparare. Bravo #Bonelli, così si esiste e si fanno i partiti.

Metto qui i ritratti che ho portato con me dalla serata, e un grazie a Roberta per averci invitati a condividere questa loro gioia. Brava Anna, è così che si fa cinema. Con poche risorse, un produttore illuminato e purtroppo volato via prima che il film vedesse luce (Juso Galliano), le musiche di Tony Esposito, in collaborazione con il cantautore catanese Fabio Abate. In presa diretta, con un montaggio bellissimo, privo di sbavature.

Così si vive, fra complessità, sentimenti, amori e disamori. Fra supplì e bon bon supportivi e verdure aggressive come serpenti, in bilico fra la bellezza e l’autentico e i cliché, in una piazza deserta, a sud di tutti i nord.

Qui l’altro link è al mio reel sui instagram, con gli scatti presi al volo nel corso del tempo di attesa e del film.

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