Nei messi passati abbiamo purtroppo perso la viva e creativa presenza di un artista e di un uomo di grandissima vivacità intellettuale e umana. Leonardo Serafino, nell’ultimo periodo della sua vita, aveva molto lavorato a un progetto legato al rapporto uomo-confine, uomo contenimento, uomo superamento, uomo e sua continua espansione fino a modellare il cerchio stretto dell’esistenza.

La gioia dell’incontro con Leonardo è avvenuta per me attraverso la sua compagna Stefania, che mi ha reso possibile conoscerlo come persona, nella loro sfera privata e amicale, e come artista. Al punto da partecipare, con commozione profonda, al suo Battesimo di adulto nel giorno du una Pasqua di qualche anno fa. In mezzo a una feste delle Luci che non dimentico.

Se ho un grande rimpianto è quello di averlo deluso suo moto di creatività, che incrociava la mia pratica fotografica, che avrebbe voluto realizzare incarnando i suoi schizzi di quella serie meravigliosa che è la sua rivisitazione dolente eppure carica di energia dell’Uomo Vitruviano di Leonardo. Quanta ricchezza in quelli. Mi aveva chiesto di fotografare questa sua ulteriore sperimentazione artistica, epistemologica e umana, ed io sono stata mancante. Non ho trovato il modo e il tempo nel suo tempo giusto.

Quando abbiamo tutti salutato Leonardo, ho conservato un’immagine di un suo lavoro che davvero ho caro agli occhi, ma anche, che mi ha fatto sentire tutto il rimpianto di non aver condiviso con lui e con Stefania (che ha protetto e amato l’arte di Leonardo più di chiunque al mondo) quella esperienza.

Prendo quindi in eredità questa suggestione e offerta così generosa, e la trasformo oggi in qualcosa che vuole a Stefania rendere le mie scuse profonde, ma anche la luce della gioia di corpo e vita che aveva Leonardo, e la luce che spero arrivi sul cammino personale di Stefania, che ha altrettanta energia dentro e altrettanto amore da esprimere, che rimane nonostante la tragicità del suo, e del loro, dolore.

Ho rubato per questo, su un set nel quale la modella Giulia giocava con una cornice vuota, l’immagine che avrei voluto aver “scattato” per e con Leonardo, ringraziandolo così per il lascito di valore della ricerca artistica in ciascuno di noi.

A Giulia, che è una giovane artista, oltre che modella e fotografa, e che è oggi alla ricerca di una sua strada espressiva, il mio grazie per aver prestato senza saperlo la sua corporeità e la sua giovinezza a questo progetto non nato, ma rimasto carissimo e prezioso nel mio cuore.

A Stefania (e a Leonardo), con amore.

n.


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