La piccola insistente rivolta degli omuncoli
come rivoltanti presenze che si infilano
nell’incubo notturno che dal quotidiano
svetta e irrompe. Come emissari di un
inconscio che paventi il danno
ma ricami come un tarlo, e compia.
E compia lì, dove si può, come un’ipotesi
che fa della molestia della nostra
coscienza immacolata una persecutoria
area di spavento. E abbraccio, e lampo
a cielo terso. Ferita nel preconscio,
approssimarsi nella veglia.