
Presa arresa fra i saldi che vanno
a Natale, per strana, controversa,
scontrosa irruenza del tempo
nel tempo, una vestaglia grigia.
E’ quasi un tubino, che sta alto
al ginocchio. La indosso,
felice dei larghi bottoni, e del pile.
Mio figlio mi vede arrivare, e mi
dice: mamma, stasera sei ebrea.
Io mi sento che scivola, sin dentro
le ossa, la stretta dei morso dei cani,
nei campi. Siamo niente, di fronte
alla storia, negli occhi che guardano
il mondo a colori.