(Photo by MrToledano)

 

La perdita di sguardo

che dirama e si fa fitta

al varco fondo della

notte di Natale. La pelle

che sfiorisce al mondo

come un latrato che scompare.

La preghiera dei corpi che

non reggono il passare,

la fitta estrema che abitiamo,

l’arto fantasma datoci

per respirare e camminare.

Il cuore morso, la boccuccia

da sfamare. Campo di stelle,

e fiato per scaldare.

(accanto a Campus stellae, per Natale)


Una replica a “Campus stellae”

  1. Avatar massimobotturi

    ogni natale è un anello nel tronco di noi alberi

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